17 Dicembre

Cari amici, a costo di sembrare monotono, mi rifaccio vivo per evidenziare ancora una volta la grave situazione del Veneto, la regione in cui risiedo da circa 50 anni e nella quale abitano tutti i miei affetti più cari. Al netto di tutte le comparsate e le asserzioni dei politici locali, del loro tentativo di addolcire la realtà, del grande lavoro svolto dal personale ospedaliero e della pur eccellente qualità del servizio sanitario, purtroppo nella mia regione le cose continuano a non andare affatto bene riguardo all’andamento della pandemia di Covid19. Questa mia presentazione spero possa convincere quelli che ancora tendono a sottovalutare quello che sta succedendo.

Bisogna rendersi conto che tutti i dati sono concordi nell’indicare che le mie affermazioni non sono esagerate. Comincio col confrontare la situazione del rapporto positivi/tamponi nel Veneto con quella delle altre regioni. la figura che segue riporta come al solito la classifica regionale odierna di questo rapporto, che, come ho più volte ripetuto, è strettamente correlato con l’indice di contagio R_t.

Ancora una volta, come ormai capita da troppi giorni (o settimane), il Veneto guida largamente la classifica, con un valore di questo rapporto di 22,49, molto più del doppio della media nazionale (9,84). Il fatto che questo primato non sia una fluttuazione statistica (casuale), bensì indichi una situazione stabilmente consolidata è suggerito dalla figura seguente, in cui l’andamento del rapporto positivi/tamponi nel Veneto viene confrontato con quello delle altre regioni del nord Italia.

Non serve commentare questa figura. Ognuno si può rendere conto da solo della situazione. Passo ora a mostrare in modo analogo l’andamento di un altro paio di parametri importanti perchè poco soggetti ad errori sistematici. Il primo è il numero di decessi normalizzato al numero di abitanti (per ogni 100000), di cui mostro qui di seguito la classifica regionale odierna e l’andamento nelle ultime settimane.

Anche per i decessi il Veneto ha dei numeri largamente superiori alla media nazionale, anche se in questo caso altre regioni mostrano una situazione simile.

L’altro parametro che voglio mostrare è il numero di terapie intensive Covid19, anch’esso normalizzato a 100000 abitanti. Come ho fatto per i due parametri precedenti, anche per questo parametro mostro qui di seguito la classifica regionale e l’andamento nelle ultime settimane.

Quello che qui mi preme farvi notare è che il Veneto, oltre ad avere nella giornata odierna un alto numero di pazienti in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti (è secondo nella classifica regionale di oggi), è anche l’unica regione a mostrare una continua crescita. Tutte le altre regioni (a parte il Friuli, che è più o meno stabile) mostrano invece degli andamenti chiaramente decrescenti.

Infine, anche l’andamento del bilancio tra nuovi positivi e guariti non parla a favore del Veneto.

Quello che è notevole in questa figura è il fatto che il numero odierno di guariti e maggire del numero di nuovi contagi, sia per la Lombardia (circa 5000 guariti contro poco più di 2000 nuovi contagi), che per il Piemonte (più di 3000 contro meno di 1000). che per il Friuli (850 contro meno di 700). Questo vuol dire che la pressione sulle strutture ospedaliere sta diminuendo in Lombardia, in Piemonte e in Friuli. L’unica regione per cui il numero odierno di nuovi guariti è largamente inferiore a quello dei nuovi positivi è proprio il Veneto (circa 2000 contro quasi 4000). Ancora una volta i commenti sono inutili. I dati parlano da soli e in questo caso ci dicono che gli ospedali veneti si stanno sempre più riempiendo di malati Covid19.

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