11 Dicembre

“Cari amici vicini e lontani” (come diceva Nunzio Filogamo, il presentatore delle prime edizioni del Festival di Sanremo, nel 1951-52; ero molto piccolo!), oggi presenterò i miei grafici in un modo un po’ diverso dal solito, finalizzato ad evidenziare la grave situazione del Veneto nel confronto con quella di altre regioni. Il perché di questa scelta sta nel fatto che negli ultimi giorni tutti i numeri del Covid19 in Veneto sono peggiorati. Userò stavolta esclusivamente dei parametri normalizzati al numero di abitanti delle varie regioni, perché questo mi sembra il modo più corretto di fare i confronti.

Nella figura che segue comincio col mostrarvi la situazione del numero di ricoverati con sintomi Covid19

Il grafico a sinistra riporta la classifica regionale del numero di ricoverati per ogni 100000 abitanti. Come vedete il Veneto non è proprio nelle primissime posizioni di questa classifica. Guardando ora il grafico a destra, che mostra l’andamento di questo parametro a partire dalla fine di Ottobre, vi accorgete che le due più grandi regioni che precedono il Veneto (Piemonte e Lombardia) sono in una fase di decisa diminuzione, mentre il Veneto (insieme alla provincia di Trento, al Friuli Venezia Giulia ed alla Emilia-Romagna) si trova in una fase di stagnazione o addirittura di crescita.

Questa tendenza è ancora più accentuata se si considerano i dati relativi al numero di pazienti in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti (figura qui di seguito)

Questa figura è simile alla precedente. Nel grafico a sinistra vedete la classifica regionale del numero di terapie intensive Covid19 per ogni 100000 abitanti. Rispetto alla classifica precedente, quella del numero di ricoverati, qui il Veneto risulta essere tra le regioni più problematiche (tenete conto del fatto che Trento e Aosta, avendo un piccolo numero di abitanti, soffrono più facilmente di fluttuazioni statistiche). Il grafico più preoccupante è tuttavia quello a destra, dal quale si vede che la situazione terapie intensive del veneto si sta velocemente aggravando (il numero cresce rapidamente), non solo rispetto a Lombardia e Piemonte, che hanno numeri in diminuzione costante, ma anche rispetto alle altre regioni riportate nel grafico.

La figura che segue mostra che anche per quanto riguarda il numero di decessi per ogni 100000 abitanti il Veneto occupa le prime posizioni nella classifica regionale (grafico a sinistra).

Il grafico a destra mostra invece l’andamento nel tempo del numero di decessi. Come si può vedere il Veneto mostra una costante crescita di questo numero. In questo caso però il Veneto è in buona compagnia, visto che anche le altre regioni riportate nel grafico (ad eccezione della Lombardia e, parzialmente, del Piemonte) sono in crascita.

Infine, il parametro che più di ogni altro evidenzia la criticità della regione Veneto, cioè il rapporto tra il numero di positivi e quello dei tamponi (vedi figura qui sotto)

Guardate il grafico a sinistra… ha un bel dire Zaia quando parla di retine piccole e di reti a strascico per giustificare l’alto numero di nuovi positivi nella sua regione. Nella quotidiana conferenza stampa dell’altro ieri (se non l’avete ascoltata vi consiglio di farlo!) lui sostiene che siccome le altre regioni fanno pochi tamponi (reti piccole) mentre il Veneto ne fa tanti (reti a strascico), è ovvio che qui in veneto si “pescano” più positivi. Il fatto è che la figura che avete appena visto mostra il RAPPORTO tra numero di positivi “pescati” e numero di tamponi fatti. Chiunque abbia un minimo di conoscenza della matematica sa che questo rapporto non dipende dalla dimensione della rete che si usa (dal numero dei tamponi). In linguaggio matematico si dice che questo rapporto è un “numero puro”. Questa è la situazione di oggi, ma il punto è che non si tratta di una fluttuazione statistica (casuale), cioè di una anomalia, ma di un dato ormai stabile da parecchi giorni. Si tratta cioè di una situazione consolidata. Il Veneto ha un rapporto positivi/tamponi che è stabilmente il doppio (o più del doppio!) della media nazionale e comunque svetta rispetto a tutte le altre regioni. Il grafico a destra mostra anche che, a differenza delle altre regioni esaminate (a parte la Puglia) questo rapporto continua a crescere e solo ora sembra dare qualche segno di volersi arrestare. Se ricordate che questo parametro è strettamente correlato con l’indice di contagiosità R_t, vi rendete facilmente conto di quanto la situazione del Veneto sia critica. In realtà, penso che attualmente il Veneto sia la regione che più di ogni altra merita attenzione e consiglia la massima cautela in vista delle prossime feste natalizie.

Lascia un commento