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25 Novembre

Cari amici, oggi vi mostro come le indicazioni dei giorni scorsi circa una inversione di tendenza della pandemia in Italia sono confermate e sono ormai molto solide. Il picco è stato raggiunto e superato… ora siamo in discesa e speriamo che la discesa continui e non sia solo passeggera. Sopratutto, speriamo che le feste natalizie non producano una nuova inversione di tendenza verso l’alto. Veniamo ai grafici:

Il primo mostra l’andamento del rapporto nuovi_positivi/tamponi nell’ultimo mese e mezzo. Ho diviso la figura in due parti per renderla più leggibile.

Potete vedere che in tutte le regioni esaminate (e naturalmente per l’Italia nel suo complesso) l’indice di posività è ormai in veloce discesa, pur con qualche fluttuazione statistica. Questo è evidentemente legato all’introduzione delle restrizioni varate dal governo e dalle regioni qualche settimana fa. Tuttavia, la figura riportata qui di seguito vi mostra che nel Veneto e in Puglia questo parametro è ancora abbastanza alto.

La prossima figura riporta l’andamento dell’incremento (percentuale) settimanale di altri due parametri molto importanti per la tenuta delle strutture sanitarie: il numero di ricoverati con sintomi e quello delle terapie intensive.

Come vedete, a parte qualche fluttuazione in alcune regioni, tutti e due i parametri sono in forte discesa e gli incrementi sono prossimi allo zero.

Un’altra cosa importante da illustrare e che ultimamente mi piace monitorare, è il confronto tra il numero di nuovi positivi e quello dei guariti (figura qui di seguito):

I due numeri oramai si equivalgono e questo indica che il virus non riesce più a conquistare terreno. Infine la nota dolente delle morti, che sono ormai arrivate ai livelli massimi della prima ondata (vedi figura qui sotto)

Come al solito bisogna ricordare che i dati dei decessi rispecchiano la situazione di 10 o 15 giorni prima, quando la situazione dei contagi era decisamente peggiore.

23 Novembre

Cari amici, dopo qualche giorno di pausa mi rifaccio vivo per presentarvi i dati della Protezione civile e le mie considerazioni basate sui dati degli ultimi giorni.

Pare che finalmente ci siamo..!! Abbiamo molto probabilmente raggiunto il picco di questa seconda fase della pandemia e ci sono segni abbastanza robusti che suggeriscono un’inizio di discesa. Ma bando alle ciance..!! Ecco i dati che voglio presentarvi stasera. Non starò a ripetere il significato dei vari grafici. Chi non abbia le idee chiare su questo può andare a consultare le spiegazioni in questa pagina.

Comincio col mostrarvi il grafico che più mi ispira pensieri positivi sul futuro: quello che mostra il confronto tra il numero di nuovi positivi e quello dei guariti. Vi avevo già mostrato questo grafico qualche tempo fa, dicendovi che il numero giornaliero di nuovi positivi sembrava fermarsi o addirittura scendere, mentre quello dei guariti saliva e avrebbe forse raggiunto l’altro. Bene.. ora ci siamo!

Dal grafico precedente potete vedere che, almeno per quel che riguarda la Lombardia e l’Italia nel suo complesso, i due numeri oggi più o meno coincidono. Per le altre tre regioni esaminate c’è ancora una differenza, ma il trend è ormai chiaro. Questo vuol dire che il numero di persone in cui il virus entra ogni giorno (grafico a sinistra) equivale a quello delle persone che nello stesso giorno è costretto a lasciare (grafico a destra).

I due grafici che seguono mostrano l’appiattimento (e in qualche caso la discesa) di due parametri cruciali per la tenuta dei sistemi sanitari regionali: il numero di persone ricoverate con sintomi e quello delle persone in terapia intensiva.

Come al solito, i grafici a sinistra illustrano l’andamento dei due parametri nelle ultime settimane, mentre quelli di destra mostrano come è variato nel tempo il loro incremento settimanale (in percentuale). Sia per il numero di ricoverati con sintomi che per quello delle terapie intensive, l’appiattimento delle curve di sinistra è evidente, il che nei grafici di destra corrisponde ad una discesa dal picco di incrementi settimanali raggiunto in precedenza. Per le terapie intensive ho riportato nel grafico a destra solo la Lombardia e l’Italia nel suo complesso perchè le altre tre regioni (Veneto, Puglia e Sicilia) mostrano dei grafici piuttosto rumorosi (irregolari).

Anche il rapporto tra nuovi positivi e tamponi effettuati si è ormai stabilizzato e mostra chiari segni di una tendenza a decrescere (vedi grafici in basso).

Infine i decessi..! Ebbene, anche per il numero di decessi finalmente c’è qualche nota positiva. Restano purtroppo sempre scandalosamente alti, ma anche qui siamo al picco e alla probabile inversione di tendenza.

Attenzione…!! Non sto dicendo che siamo fuori..!! Basta in questa fase una piccola distrazione, un rilassarsi immotivato, per riaccendere i fuochi e spalancare al virus una nuova prateria. Dobbiamo restare molto prudenti e resistere questi ultimi cinque o sei mesi, fino all’arrivo di questo benedetto vaccino! Coraggio!

18 Novembre

Cari amici, dopo tre giorni di silenzio torno con voi per presentarvi nuovi dati e (speriamo!) nuove tendenze. Il motivo della pausa è la necessità di consolidare queste tendenze e renderle quindi più credibili. Oggi voglio appunto mettere l’accento su un’unico tema: quello della possibile (probabile?) inversione di tendenza verso una prospettiva meno tragica di quella che attualmente sembra prevalere. In altre parole… presenterò il lato positivo della vicenda italiana del Covid19, in tutte le sue sfaccettature, anche se alla fine non potrò fare a meno di menzionare il dato che resta (ahimè!) tragico: quello del numero di decessi.

Quasi tutti i grafici che vi presenterò stasera sono strutturati in due parti. Il grafico a sinistra vi mostrerà l’andamento di un certo parametro a partire più o meno dalla fine di Settembre. Il grafico a destra vi mostrerà, giorno per giorno, la variazione percentuale di quel parametro rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. In questo modo potrete apprezzare il fatto che, anche se il parametro continua a crescere, la sua crescita è sempre più lenta.

Ma cominciamo col primo parametro, quello che ogni sera ci presentano per primo, come fosse il più indicativo: il numero di nuovi positivi. Come al solito, oltre che per l’Italia nel suo complesso, riporterò i dati per 4 regioni, due del nord Italia (Lombardia e Veneto) e due del sud (Puglia e Sicilia)

Il grafico sulla sinistra si spiega da sè. Esso mostra semplicemente l’andamento del numero di nuovi positivi giorno per giorno. Le linee che rappresentano questo andamento sono state leggermente “ripulite”, cioè smussate con un filtro che attenua il “rumore”. Il grafico di destra è invece un po’ più difficile da capire. Come dicevo in precedenza esso riporta dei valori percentuali; ci dice cioè di che percentuale è cresciuto il parametro rispetto al suo valore di una settimana prima. Per esempio, per la Lombardia (linea blu) il giorno 11/10 la percentuale risulta essere più o meno del 20%. Questo vuol dire che rispetto ad una settimana prima (4/10) il numero di nuovi positivi è cresciuto di circa il 20%. Nel punto di massimo della curva blu (circa il 18/10), la percentuale di crescita rispetto ala settimana precedente era di circa il 40%. Da allora quel giorno la curva ha cominciato a scendere e il suo valore attuale è di circa l’1%, cioè oggi il numero di nuovi positivi è circa l’1% più di una settimana fa. Per le altre tre regioni e per l’Italia nel suo complesso, le cose vanno più o meno nello stesso modo, pur con qualche oscillazione dovuta alla statistica più povera (la Lombardia è quella che ha sempre avuto il maggior numero di casi).

Per i grafici che seguono valgono gli stessi discorsi fatti per il grafico precedente.

Per esempio in grafico qui sopra si riferisce al numero totale di nuovi positivi. Anche in questo caso gli andamenti sono prima crescenti e poi decrescenti per l’Italia intera e per le 4 regioni esaminate, pur con diverse oscillazioni ed irregolarità, specie per Puglia e Sicilia, che hanno numeri più piccoli di quelli della Lombardia.

Le due figure che seguono illustrano le stesse curve per due parametri molto importanti: il numero di ricoverati con sintomi….

e il numero di ricoverati in terapia intensiva.

Gli andamenti dei grafici a destra (variazioni percentuali su base settimanale) sono in tutte e due le figure piuttosto “rumorosi”, tanto che per la figura relativa alle terapie intensive non ho riportato i grafici della Puglia e della Sicilia (troppo irregolari). Tuttavia, anche per questi due parametri, si capisce che le cose vanno in maniera analoga ai casi precedenti, cioè, dopo un primo aumento delle percentuali di crescita, si assiste ad una loro decisa diminuzione.

Infine, il rapporto tra il numero dei positivi e quello dei tamponi effettuati è l’ultimo importante parametro che presento per sostenere la tesi che le cose sono in via di miglioramento.

Anche per questo parametro, la Lombardia è la regione che svetta nel grafico a destra, sia per la fase di crescita che per quella di decrescita.

Veniamo ora alle “dolenti note”… il numero di decessi (figura in basso)

Questo parametro continua a crescere e sta quasi raggiungendo i valori massimi della prima ondata della pandemia (fine Marzo nel grafico a sinistra).  Esso non mostra per ora segno di voler invertire la tendenza. Tuttavia, bisogna come al solito ricordare che i decessi seguono più o meno l’andamento degli altri parametri, ma con un ritardo di circa due settimane, che è il l’intervallo medio di tempo che intercorre tra il ricovero e l’eventuale decesso. Dunque… bisogna attendere per verificare che anche il numero di decessi cominci a mostrare una diminuzione.

In conclusione possiamo dire che i provvedimenti del governo e delle singole regioni cominciano a dispiegare i loro effetti. E’ necessario che si continui con costanza a rispettarli se si vuole che la nostra situazione sanitaria e la nostra economia non siano compromesse in maniera duratura… coraggio!

14 Novembre

Cari amici, eccomi di nuovo stasera a presentarvi i dati della pandemia Covid19 in Italia, che ho scaricato dal sito della Protezione Civile. Nessun ottimismo fuori luogo, ma vi anticipo che i provvedimenti restrittivi del governo e di alcune regioni sembrano cominciare a dare i primi effetti.

I grafici qui sotto mostrano l’evoluzione temporale del numero di pazienti in terapia intensiva per le 4 regioni sotto esame e per l’Italia, dall’inizio della pandemia  (figura a sinistra) e, in particolare, dalla fine di Settembre.

Il grafico di sinistra mostra che i livelli numerici attuali sono ormai confrontabili con il massimo riscontrato durante la prima ondata e questo è ovviamente motivo di grande preoccupazione. Tuttavia, il grafico di destra conferma chiaramente quello che già da alcuni giorni si poteva scorgere, che cioè l’aumento numerico sta rallentando in tutte le regioni.

dal grafico qui sopra si vede che la Lombardia è una delle regioni con il maggior numero di pazienti Covid19 in terapia intensiva.

Come ho fatto ieri vi mostro anche oggi, in una veste grafica diversa, un confronto che trovo interessante anche dal punto di vista numerico: quello tra la variazione del numero totale di positivi e l’evoluzione del numero di dimessi/guariti.

Il decrescere della variazione di positivi nel tempo insieme al parallelo aumentare del numero di dimessi/guariti è motivo di conforto riguardo all’evoluzione della pandemia e, insieme ai dati sulle terapie intensive, suggerisce che i primi effetti dei provvedimenti governativi comincino a farsi sentire.

Anche la percentuale di positivi trovati sui tamponi effettuati ogni giorno (rapporto positivi/tamponi), dopo l’impetuosa crescita riscontrata dala fine di Settembre, negli ultimi 10 giorni circa continua la sua fase di stabilizzazione e in qualche caso (Lombardia) comincia piano piano a decrescere.

La situazione odierna delle singole regioni per quanto riguarda il rapporto positivi/tamponi è mostrata nel grafico qui sotto.

Infine i decessi: anche per il numero di morti giornalieri, il grafico a sinistra della figura qui sotto mostra che siamo oggi in una situazione quasi analoga a quella del massimo della prima ondata della pandemia.

Tuttavia, anche in questo caso, dal grafico a destra possiamo ipotizzare una certa stabilizzazione del dato numerico, che fa ben sperare che nel giro di qualche settimana anche questo dato comincerà a scendere. La situazione odierna delle regioni è mostrata anche oggi nel grafico in basso

13 Novembre

Cari amici, come potete vedere ieri non ho inserito alcun grafico. Il motivo è che dai dati odierni volevo avere conferma del fatto che finalmente ci sono i primi segni di un rallentamento dell’epidemia. Oggi, guardando questi dati penso di poter affermare che questo rallentamento c’è davvero, anche se non ci sono motivi per pensare di poter tirare un respiro di sollievo. Giudicate voi… e veniamo ai dati.

Il primo grafico che vi mostro è quello dell’andamento del numero dei ricoverati con sintomi a partire dai primi di Ottobre nelle solite 4 regioni (Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia) e in Italia.

Ovviamente non è molto diverso da quello che vi ho mostrato nei giorni scorsi, ma è interessante notare che prosegue la tendenza all’appiattimento delle curve per l’Italia e in particolare per la Lombardia. Questo è un segnale incoraggiante.

Qui vi mostro anche la classifica regionale del numero dei ricoverati con sintomi per ogni 100000 abitanti

Si vede che, delle 4 regioni esaminate, la sola Lombardia risulta avere un numero molto elevato di ricoverati con sintomi, mentre il Veneto e soprattutto la Puglia e la Sicilia occupano posizioni più defilate. E’ bene sottolineare che questo può non avere molto a che fare con la criticità delle strutture ospedaliere, che dipende dalla quantità e dall’efficienza delle stesse nelle singole regioni.

Dei grafici simili a quelli relativi al numero di ricoverati con sintomi si trovano anche per quanto riguarda il numero di pazienti in terapia intensiva, sia per quanto riguarda l’andamento nelle 4 regioni e in Italia a partire dai primi di Ottobre (qui sotto)

che per quanto riguarda la situazione odierna in tutte le regioni (qui sotto)

Anche in questo caso si conferma una certa tendenza all’appiattimento delle curve negli ultimi giorni.

Altra indicazione tendenzialmente confortante (almeno un po’) viene dal confronto degli andamenti di due quantità cruciali che, in un certo senso, vanno viste insieme, cioè la variazione giornaliera del numero di positivi e il numero giornaliero di persone dimesse e/o guarite

La tendenza alla stabilizzazione (o addirittura alla decrescita nel grafico a sinistra (variazione totale positivi) insieme alla crescita esponenzialmente crescente nel grafico a destra (numero giornaliero dei dimessi/guariti) fa ben sperare che presto le due quantità si equivarranno e che in seguito il numero di guariti supererà quello dei nuovi positivi.

Un altro dato in un certo senso confortante, anche se non sempre e non necessariamente significativo, è quello che riguarda l’andamento del rapporto tra il numero di positivi e quello dei tamponi effettuati (qui sotto)

Anche questo dato conferma che (forse!) il picco del contagio è stato raggiunto, almeno nelle 4 regioni sotto esame (grafico a sinistra) e nella media italiana (grafico a destra). Tuttavia il grafico qui sotto…

mostra che le percentuali sono ancora molto alte, stavolta anche nel Veneto (oltre che in Lombardia) e persino in Sicilia e Puglia. Questo ci induce a moderare decisamente l’ottimismo.

L’ottimismo sembra fuori luogo (almeno ad una prima occhiata) se si guarda invece all’andamento del numero dei decessi nelle 4 regioni e in Italia.

Il grafico qui sopra infatti mostra che la tendenza alla crescita globale del numero dei decessi in Italia è ancora forte, anche se negli ultimi giorni le 4 regioni sotto esame sembrano in leggera diminuzione. C’è comunque da ricordare che l’eventuale appiattimento e (sperabilmente) la decrescita di questo dato segue necessariamente quella dei contagi e dei ricoveri con un ritardo di 10-15 giorni.

Infine vi mostro la classifica regionale odierna del numero di decessi per ogni 100000 abitanti.

11 Novembre

Oggi comincio col mostrarvi l’andamento del numero totale di positivi per l’intera Italia, per la Lombardia, per il Veneto, per la Puglia e per la Sicilia.

Come potete vedere, attualmente il numero totale di positivi in tutte le regioni mostrate (e naturalmente anche per l’intera Italia) è decisamente superiore al massimo riscontrato durante la prima ondata della pandemia. Tuttavia questo è almeno parzialmente imputabile al fatto che in questa seconda ondata si stanno facendo molti più tamponi che nella prima, dunque è naturale che si trovino molti più positivi.

Questo però non deve indurci ad un ottimismo che in questo momento sarebbe fuori luogo. Infatti i due grafici che seguono ci riportano alla dura realtà, perchè si riferiscono a quantità in un certo senso “assolute”. Il primo mostra l’andamento dall’inizio della pandemia del numero di ricoverati con sintomi.

Si vede che per l’intera Italia il numero attuale di ricoverati con sintomi e circa uguale a quello massimo riscontrato nella prima ondata della pandemia. Per la Lombardia e per il Veneto i numeri attuali risultano inferiori ai massimi della prima fase, mentre sia per la Puglia che per la Sicilia essi sono di gran lunga superiori.

Un discorso analogo si può fare per il numero di terapie intensive, il cui grafico è riportato qui sotto.

I due grafici precedenti ci confermano una cosa che già sapevamo, cioè che le regioni del sud (es. Puglia e Sicilia) sono ora in una situazione molto più grave di quella sperimentata durante la prima ondata, mentre le regioni del nord (es. Lombardia e Veneto) sono avviate a raggiungere la situazione di massima gravità già sperimentata nei mesi di Marzo-Aprile.

Il grafico che segue conferma la gravità della situazione attuale. Esso mostra l’andamento dei decessi (anche questo è un numero assoluto) dall’inizio della pandemia, per l’Italia intera, per il Veneto, per la Puglia e per la Sicilia.

E’ facile verificare che per il Veneto il numero di decessi quotidiani è ormai dell’ordine di quello registrato a Marzo-Aprile, mentre per la Puglia e soprattutto per la Sicilia i numeri sono già decisamente superiori. La media per l’intera Italia si avvia purtroppo a raggiungere i massimi registrati al picco della prima ondata.

Dunque amici… è inutile illuderci… se vogliamo venirne fuori ci toccherà nuovamente chiuderci in casa e aspettare che passi la tempesta. Facciamo finta che fuori ci sia un uragano. Passerà… e poi l’agognato vaccino è in arrivo!

10 Novembre

Cari amici, oggi vi mostrerò l’andamento di alcuni dati rilevanti relativi alla pandemia in Italia a partire dl suo inizio nel Febbraio di quest’anno. Credo che i grafici che vi mostrerò vi convinceranno (se già non lo siete) a prendere veramente sul serio la situazione che stiamo vivendo in questa seconda ondata. Da oggi ho deciso di inserire tra le regioni che mostro la Puglia e la Sicilia. C’è una ragione molto semplice per questo, anzi due: anche se vivo da quasi 50 anni in Veneto, io sono di origine pugliese, mentre mia moglie Giovanna è di origini siciliane. Nei grafici di oggi mostrerò anche l’andamento globale per l’Italia.

Userò spesso sull’asse delle ordinate (quella verticale) una scala, detta logaritmica, che permette di valutare le variazioni percentuali giorno dopo giorno.

Oggi cercherò di essere meno “catastrofico” di ieri (per quanto possibile!). Comincerò infatti col mostrare due grafici che hanno una qualche attinenza tra loro e sembrano dare qualche speranza sulla tenuta del sistema. I grafici riportano i dati per 4 regioni (Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia) a partire dai primi di Settembre.

Il grafico a sinistra illustra per ogni giorno la variazione del numero totale di positivi rispetto al giorno precedente, mentre il grafico a destra mostra l’andamento del numero di persone dimesse e/o guarito. Nel primo grafico si vede che la crescita del numero totale di positivi comincia a stabilizzarsi (Puglia e Sicilia) o a diminuire (Lombardia e Veneto). Nel grafico a destra si vede che il numero di persone dimesse e/o guarite cresce in tutte le regioni analizzate e inoltre (cosa più importante!) questi numeri non sono molto inferiori a quelli delle regioni corrispondenti nel primo grafico, cioè dell’incremento dei positivi.

Un altro segnale positivo (se così si può dire!) viene dai due grafici riportati qui sotto, che riportano l’andamento del rapporto nuovi_positivi/tamponi per l’Italia e per le 4 regioni dei grafici precedenti (Lombardia,Veneto, Puglia e Sicilia).

I grafici mostrano che anche questo parametro, che è uno dei più significativi, dopo la crescita impetuosa avvenuta dagli inizi di Ottobre, mostra negli ultimi giorni la tendenza ad appiattirsi o addirittura a decrescere.

Dopo questa “sbornia” di positività, ci tocca purtroppo tornare coi piedi per terra! Cominciamo dalle terapie intensive. I grafici qui sotto riportano i dati relativi al numero di pazienti in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti nelle 4 regioni dei grafici precedenti

Come vedete dal grafico a sinistra, il numero delle terapie intensive Covid-19 è in continua crescita quasi esponenziale in tutte e quattro le regioni analizzate. La Lombardia ha una situazione molto peggiore rispetto a quella delle altre 3 regioni (quasi 8 pazienti in terapia intensiva ogni 100000 abitanti). Tuttavia il grafico a destra mostra che ci sono 3 regioni con una percentuale ancora peggiore. Spicca in particolare la situazione della Valle d’Aosta.

La gravità della situazione in Valle d’Aosta è confermata dai grafici qui sotto, relativi alla classifica regionale odierna dei decessi.

Il grafico a sinistra riporta la classifica regionale in termini di numeri assoluti di decessi, mentre quallo di destra riporta la classifica del numero di decessi ogni 100000 abitanti. Mentra nel grafico a sinistra (numeri assoluti) la Lombardia primeggia decisamente, in quello a destra spicca di nuovo la Valle d’Aosta.

Dulcis in fundo, il grafico qui sotto illustra l’andamento del numero di decessi negli ultimi due mesi e mezzo per l’Italia e per le solite 4 regioni

E’ chiaro che il numero di decessi è in rapido aumento, con un tasso esponenziale crescente, in tutte le regioni e nell’Italia intera. Questo purtroppo non deve sorprendere perchè si sa che l’andamento dei decessi è sempre in ritardo di un paio di settimane rispetto a quello del tasso di positività e a quello delle terapie intensive, che abbiamo visto in precedenza mostrare qualche segno di rallentamento. Speriamo bene… ma in definitiva dipende principalmente dai nostri comportamenti individuali, quindi…

9 Novembre

Oggi mostrerò invece l’andamento nel tempo e la classifica delle regioni per il dato a mio parere più importante: il rapporto nuovi_positivi/tamponi_effettuati.

I due grafici che seguono mostrano appunto l’andamento nel tempo (dalla fine di Settembre) del suddetto rapporto per le sei regioni usate nei grafici di ieri e la classifica regionale (per tutte le regioni) odierna del suddetto rapporto. Negli istogrammi del grafico qui sotto (andamento da fine Settembre per le sei regioni) ogni colore si riferisce ad una regione. Gli istogrammi non sono sempre chiaramente leggibili perchè nel grafico le diverse regioni (diversi colori) si sovrappongono in giorni diversi.

Per rendere un po’ più chiara la situazione, nel grafico qui sotto riporto separatamente l’andamento temporale (a partire dalla fine di settembre) del rapporto positivi/tamponi per l’Italia e per le tre regioni maggiori (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna). Si vede che il dato è estremamente variabile (rumore statistico) con delle periodicità più o meno settimanali particolarmente visibili nel caso dell’Emilia. Nel complesso, al netto della rapida crescita, si intravede negli ultimi giorni una tendenza all’appiattimento particolarmente evidente dove la variabilità statistica è minore (l’Italia intera).

Il grafico che segue è la classifica regionale dei dati odierni sul rapporto positivi/tamponi e mostra che tre delle regioni del nostro campione (Lombardia, Trentino e AltoAdige) hanno avuto oggi percentuali ben superiori al 20%, mentre Veneto, Emilia Romagna e Friuli sembrano essere in una situazione migliore (percentuali attorno al 15%). Ribadisco tuttavia che, a causa della variabilità di cui sopra, questa classifica può essere piuttosto diversa da un giorno all’altro.

Presentazione

Mi chiamo Giovanni Fasano, sono un astronomo in pensione e in questo periodo di (quasi) fermo dovuto al Covid19 ho passato un po’ di tempo a scrivere un programmino per visualizzare i dati relativi alla pandemia in Italia, che scarico ogni giorno direttamente dal sito della Protezione Civile.

Il programma ha due modalità di esecuzione:

1) può visualizzare l’andamento di uno dei dati (a scelta) messi a disposizione dalla Protezione Civile, dall’inizio della pandemia fino ad oggi, per un certo numero di regioni (anche queste a scelta) e, volendo, per l’Italia intera.

2) può mostrare uno dei dati (a scelta) in ordine crescente per tutte le regioni in un certo giorno, anche questo a scelta (di solito userò il dato relativo alla data riportata all’inizio della sezione del giorno).

Il giorno 18/11/2020 ho introdotto un’altra modalità di visualizzazione per l’andamento dei dati. Questa modalità vi mostrerà, giorno per giorno e per le regioni prescelte, la variazione percentuale di un dato (anche questo scelto) rispetto al suo valore di una settimana prima.

Ogni sezione si riferisce ad un giorno e i giorni vanno all’indietro, vale a dire che troverete sempre all’inizio il giorno più recente in cui ho presentato qualcosa e poi quelli via via più lontani nel tempo…

Se avete problemi ad interpretare i grafici, vi invito a consultare le istruzioni per la corretta lettura dei grafici

8 Novembre

Comincerò oggi con i numeri della terapia intensiva. La figura qui sotto mostra l’andamento dei numeri a partire dalla fine di settembre fino ad oggi. Ho usato in ordinata la scala logaritmica, che permette di visualizzare meglio i dati anche quando le differenze tra regioni sono rilevanti

La figura qui sotto mostra invece il dato odierno della terapia intensiva per tutte le regioni in ordine crescente. Viene riportato anche il dato medio per l’Italia. Sia nel grafico precedente che in quello qui sotto si vede che la Lombardia è la regione nella quale i numeri della terapia intensiva sono di gran lunga maggiori, mentre Veneto ed Emilia seguono a grande distanza. Infine, Friuli, Trento e Bolzano hanno numeri decisamente più bassi.

La situazione cambia drasticamente se si rapportano i numeri alla popolazione delle regioni. Le due figure che seguono sono analoghe alle precedenti, ma riportano i numeri ogni 100000 abitanti. Nel primo grafico, quello relativo all’andamento nel Veneto e regioni confinanti, si vede che ora la regione con numeri maggiori è l’Alto Adige, mentre la Lombardia passa in seconda posizione e le altre (incluso il Veneto) hanno percentuali più o meno simili e decisamente più basse. Nel secondo grafico, oltre all’Alto Adige, spicca la prima posizione della Val d’Aosta, mentre Lombardia e Veneto sono più defilate.

I due grafici che seguono riguardano la classifica regionale del numero dei deceduti nella giornata odierna. Il primo riporta i numeri assoluti, mentre il secondo riporta quelli relativi al numero di abitanti. Anche in questo caso si vede che la classifica cambia drasticamente se si passa dai numeri assoluti a quelli per 100000 abitanti.