18 Novembre

Cari amici, dopo tre giorni di silenzio torno con voi per presentarvi nuovi dati e (speriamo!) nuove tendenze. Il motivo della pausa è la necessità di consolidare queste tendenze e renderle quindi più credibili. Oggi voglio appunto mettere l’accento su un’unico tema: quello della possibile (probabile?) inversione di tendenza verso una prospettiva meno tragica di quella che attualmente sembra prevalere. In altre parole… presenterò il lato positivo della vicenda italiana del Covid19, in tutte le sue sfaccettature, anche se alla fine non potrò fare a meno di menzionare il dato che resta (ahimè!) tragico: quello del numero di decessi.

Quasi tutti i grafici che vi presenterò stasera sono strutturati in due parti. Il grafico a sinistra vi mostrerà l’andamento di un certo parametro a partire più o meno dalla fine di Settembre. Il grafico a destra vi mostrerà, giorno per giorno, la variazione percentuale di quel parametro rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. In questo modo potrete apprezzare il fatto che, anche se il parametro continua a crescere, la sua crescita è sempre più lenta.

Ma cominciamo col primo parametro, quello che ogni sera ci presentano per primo, come fosse il più indicativo: il numero di nuovi positivi. Come al solito, oltre che per l’Italia nel suo complesso, riporterò i dati per 4 regioni, due del nord Italia (Lombardia e Veneto) e due del sud (Puglia e Sicilia)

Il grafico sulla sinistra si spiega da sè. Esso mostra semplicemente l’andamento del numero di nuovi positivi giorno per giorno. Le linee che rappresentano questo andamento sono state leggermente “ripulite”, cioè smussate con un filtro che attenua il “rumore”. Il grafico di destra è invece un po’ più difficile da capire. Come dicevo in precedenza esso riporta dei valori percentuali; ci dice cioè di che percentuale è cresciuto il parametro rispetto al suo valore di una settimana prima. Per esempio, per la Lombardia (linea blu) il giorno 11/10 la percentuale risulta essere più o meno del 20%. Questo vuol dire che rispetto ad una settimana prima (4/10) il numero di nuovi positivi è cresciuto di circa il 20%. Nel punto di massimo della curva blu (circa il 18/10), la percentuale di crescita rispetto ala settimana precedente era di circa il 40%. Da allora quel giorno la curva ha cominciato a scendere e il suo valore attuale è di circa l’1%, cioè oggi il numero di nuovi positivi è circa l’1% più di una settimana fa. Per le altre tre regioni e per l’Italia nel suo complesso, le cose vanno più o meno nello stesso modo, pur con qualche oscillazione dovuta alla statistica più povera (la Lombardia è quella che ha sempre avuto il maggior numero di casi).

Per i grafici che seguono valgono gli stessi discorsi fatti per il grafico precedente.

Per esempio in grafico qui sopra si riferisce al numero totale di nuovi positivi. Anche in questo caso gli andamenti sono prima crescenti e poi decrescenti per l’Italia intera e per le 4 regioni esaminate, pur con diverse oscillazioni ed irregolarità, specie per Puglia e Sicilia, che hanno numeri più piccoli di quelli della Lombardia.

Le due figure che seguono illustrano le stesse curve per due parametri molto importanti: il numero di ricoverati con sintomi….

e il numero di ricoverati in terapia intensiva.

Gli andamenti dei grafici a destra (variazioni percentuali su base settimanale) sono in tutte e due le figure piuttosto “rumorosi”, tanto che per la figura relativa alle terapie intensive non ho riportato i grafici della Puglia e della Sicilia (troppo irregolari). Tuttavia, anche per questi due parametri, si capisce che le cose vanno in maniera analoga ai casi precedenti, cioè, dopo un primo aumento delle percentuali di crescita, si assiste ad una loro decisa diminuzione.

Infine, il rapporto tra il numero dei positivi e quello dei tamponi effettuati è l’ultimo importante parametro che presento per sostenere la tesi che le cose sono in via di miglioramento.

Anche per questo parametro, la Lombardia è la regione che svetta nel grafico a destra, sia per la fase di crescita che per quella di decrescita.

Veniamo ora alle “dolenti note”… il numero di decessi (figura in basso)

Questo parametro continua a crescere e sta quasi raggiungendo i valori massimi della prima ondata della pandemia (fine Marzo nel grafico a sinistra).  Esso non mostra per ora segno di voler invertire la tendenza. Tuttavia, bisogna come al solito ricordare che i decessi seguono più o meno l’andamento degli altri parametri, ma con un ritardo di circa due settimane, che è il l’intervallo medio di tempo che intercorre tra il ricovero e l’eventuale decesso. Dunque… bisogna attendere per verificare che anche il numero di decessi cominci a mostrare una diminuzione.

In conclusione possiamo dire che i provvedimenti del governo e delle singole regioni cominciano a dispiegare i loro effetti. E’ necessario che si continui con costanza a rispettarli se si vuole che la nostra situazione sanitaria e la nostra economia non siano compromesse in maniera duratura… coraggio!

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