Cari amici, oggi vi mostrerò l’andamento di alcuni dati rilevanti relativi alla pandemia in Italia a partire dl suo inizio nel Febbraio di quest’anno. Credo che i grafici che vi mostrerò vi convinceranno (se già non lo siete) a prendere veramente sul serio la situazione che stiamo vivendo in questa seconda ondata. Da oggi ho deciso di inserire tra le regioni che mostro la Puglia e la Sicilia. C’è una ragione molto semplice per questo, anzi due: anche se vivo da quasi 50 anni in Veneto, io sono di origine pugliese, mentre mia moglie Giovanna è di origini siciliane. Nei grafici di oggi mostrerò anche l’andamento globale per l’Italia.
Userò spesso sull’asse delle ordinate (quella verticale) una scala, detta logaritmica, che permette di valutare le variazioni percentuali giorno dopo giorno.
Oggi cercherò di essere meno “catastrofico” di ieri (per quanto possibile!). Comincerò infatti col mostrare due grafici che hanno una qualche attinenza tra loro e sembrano dare qualche speranza sulla tenuta del sistema. I grafici riportano i dati per 4 regioni (Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia) a partire dai primi di Settembre.
Il grafico a sinistra illustra per ogni giorno la variazione del numero totale di positivi rispetto al giorno precedente, mentre il grafico a destra mostra l’andamento del numero di persone dimesse e/o guarito. Nel primo grafico si vede che la crescita del numero totale di positivi comincia a stabilizzarsi (Puglia e Sicilia) o a diminuire (Lombardia e Veneto). Nel grafico a destra si vede che il numero di persone dimesse e/o guarite cresce in tutte le regioni analizzate e inoltre (cosa più importante!) questi numeri non sono molto inferiori a quelli delle regioni corrispondenti nel primo grafico, cioè dell’incremento dei positivi.
Un altro segnale positivo (se così si può dire!) viene dai due grafici riportati qui sotto, che riportano l’andamento del rapporto nuovi_positivi/tamponi per l’Italia e per le 4 regioni dei grafici precedenti (Lombardia,Veneto, Puglia e Sicilia).
I grafici mostrano che anche questo parametro, che è uno dei più significativi, dopo la crescita impetuosa avvenuta dagli inizi di Ottobre, mostra negli ultimi giorni la tendenza ad appiattirsi o addirittura a decrescere.
Dopo questa “sbornia” di positività, ci tocca purtroppo tornare coi piedi per terra! Cominciamo dalle terapie intensive. I grafici qui sotto riportano i dati relativi al numero di pazienti in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti nelle 4 regioni dei grafici precedenti
Come vedete dal grafico a sinistra, il numero delle terapie intensive Covid-19 è in continua crescita quasi esponenziale in tutte e quattro le regioni analizzate. La Lombardia ha una situazione molto peggiore rispetto a quella delle altre 3 regioni (quasi 8 pazienti in terapia intensiva ogni 100000 abitanti). Tuttavia il grafico a destra mostra che ci sono 3 regioni con una percentuale ancora peggiore. Spicca in particolare la situazione della Valle d’Aosta.
La gravità della situazione in Valle d’Aosta è confermata dai grafici qui sotto, relativi alla classifica regionale odierna dei decessi.
Il grafico a sinistra riporta la classifica regionale in termini di numeri assoluti di decessi, mentre quallo di destra riporta la classifica del numero di decessi ogni 100000 abitanti. Mentra nel grafico a sinistra (numeri assoluti) la Lombardia primeggia decisamente, in quello a destra spicca di nuovo la Valle d’Aosta.
Dulcis in fundo, il grafico qui sotto illustra l’andamento del numero di decessi negli ultimi due mesi e mezzo per l’Italia e per le solite 4 regioni
E’ chiaro che il numero di decessi è in rapido aumento, con un tasso esponenziale crescente, in tutte le regioni e nell’Italia intera. Questo purtroppo non deve sorprendere perchè si sa che l’andamento dei decessi è sempre in ritardo di un paio di settimane rispetto a quello del tasso di positività e a quello delle terapie intensive, che abbiamo visto in precedenza mostrare qualche segno di rallentamento. Speriamo bene… ma in definitiva dipende principalmente dai nostri comportamenti individuali, quindi…
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