11 Novembre

Oggi comincio col mostrarvi l’andamento del numero totale di positivi per l’intera Italia, per la Lombardia, per il Veneto, per la Puglia e per la Sicilia.

Come potete vedere, attualmente il numero totale di positivi in tutte le regioni mostrate (e naturalmente anche per l’intera Italia) è decisamente superiore al massimo riscontrato durante la prima ondata della pandemia. Tuttavia questo è almeno parzialmente imputabile al fatto che in questa seconda ondata si stanno facendo molti più tamponi che nella prima, dunque è naturale che si trovino molti più positivi.

Questo però non deve indurci ad un ottimismo che in questo momento sarebbe fuori luogo. Infatti i due grafici che seguono ci riportano alla dura realtà, perchè si riferiscono a quantità in un certo senso “assolute”. Il primo mostra l’andamento dall’inizio della pandemia del numero di ricoverati con sintomi.

Si vede che per l’intera Italia il numero attuale di ricoverati con sintomi e circa uguale a quello massimo riscontrato nella prima ondata della pandemia. Per la Lombardia e per il Veneto i numeri attuali risultano inferiori ai massimi della prima fase, mentre sia per la Puglia che per la Sicilia essi sono di gran lunga superiori.

Un discorso analogo si può fare per il numero di terapie intensive, il cui grafico è riportato qui sotto.

I due grafici precedenti ci confermano una cosa che già sapevamo, cioè che le regioni del sud (es. Puglia e Sicilia) sono ora in una situazione molto più grave di quella sperimentata durante la prima ondata, mentre le regioni del nord (es. Lombardia e Veneto) sono avviate a raggiungere la situazione di massima gravità già sperimentata nei mesi di Marzo-Aprile.

Il grafico che segue conferma la gravità della situazione attuale. Esso mostra l’andamento dei decessi (anche questo è un numero assoluto) dall’inizio della pandemia, per l’Italia intera, per il Veneto, per la Puglia e per la Sicilia.

E’ facile verificare che per il Veneto il numero di decessi quotidiani è ormai dell’ordine di quello registrato a Marzo-Aprile, mentre per la Puglia e soprattutto per la Sicilia i numeri sono già decisamente superiori. La media per l’intera Italia si avvia purtroppo a raggiungere i massimi registrati al picco della prima ondata.

Dunque amici… è inutile illuderci… se vogliamo venirne fuori ci toccherà nuovamente chiuderci in casa e aspettare che passi la tempesta. Facciamo finta che fuori ci sia un uragano. Passerà… e poi l’agognato vaccino è in arrivo!

10 Novembre

Cari amici, oggi vi mostrerò l’andamento di alcuni dati rilevanti relativi alla pandemia in Italia a partire dl suo inizio nel Febbraio di quest’anno. Credo che i grafici che vi mostrerò vi convinceranno (se già non lo siete) a prendere veramente sul serio la situazione che stiamo vivendo in questa seconda ondata. Da oggi ho deciso di inserire tra le regioni che mostro la Puglia e la Sicilia. C’è una ragione molto semplice per questo, anzi due: anche se vivo da quasi 50 anni in Veneto, io sono di origine pugliese, mentre mia moglie Giovanna è di origini siciliane. Nei grafici di oggi mostrerò anche l’andamento globale per l’Italia.

Userò spesso sull’asse delle ordinate (quella verticale) una scala, detta logaritmica, che permette di valutare le variazioni percentuali giorno dopo giorno.

Oggi cercherò di essere meno “catastrofico” di ieri (per quanto possibile!). Comincerò infatti col mostrare due grafici che hanno una qualche attinenza tra loro e sembrano dare qualche speranza sulla tenuta del sistema. I grafici riportano i dati per 4 regioni (Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia) a partire dai primi di Settembre.

Il grafico a sinistra illustra per ogni giorno la variazione del numero totale di positivi rispetto al giorno precedente, mentre il grafico a destra mostra l’andamento del numero di persone dimesse e/o guarito. Nel primo grafico si vede che la crescita del numero totale di positivi comincia a stabilizzarsi (Puglia e Sicilia) o a diminuire (Lombardia e Veneto). Nel grafico a destra si vede che il numero di persone dimesse e/o guarite cresce in tutte le regioni analizzate e inoltre (cosa più importante!) questi numeri non sono molto inferiori a quelli delle regioni corrispondenti nel primo grafico, cioè dell’incremento dei positivi.

Un altro segnale positivo (se così si può dire!) viene dai due grafici riportati qui sotto, che riportano l’andamento del rapporto nuovi_positivi/tamponi per l’Italia e per le 4 regioni dei grafici precedenti (Lombardia,Veneto, Puglia e Sicilia).

I grafici mostrano che anche questo parametro, che è uno dei più significativi, dopo la crescita impetuosa avvenuta dagli inizi di Ottobre, mostra negli ultimi giorni la tendenza ad appiattirsi o addirittura a decrescere.

Dopo questa “sbornia” di positività, ci tocca purtroppo tornare coi piedi per terra! Cominciamo dalle terapie intensive. I grafici qui sotto riportano i dati relativi al numero di pazienti in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti nelle 4 regioni dei grafici precedenti

Come vedete dal grafico a sinistra, il numero delle terapie intensive Covid-19 è in continua crescita quasi esponenziale in tutte e quattro le regioni analizzate. La Lombardia ha una situazione molto peggiore rispetto a quella delle altre 3 regioni (quasi 8 pazienti in terapia intensiva ogni 100000 abitanti). Tuttavia il grafico a destra mostra che ci sono 3 regioni con una percentuale ancora peggiore. Spicca in particolare la situazione della Valle d’Aosta.

La gravità della situazione in Valle d’Aosta è confermata dai grafici qui sotto, relativi alla classifica regionale odierna dei decessi.

Il grafico a sinistra riporta la classifica regionale in termini di numeri assoluti di decessi, mentre quallo di destra riporta la classifica del numero di decessi ogni 100000 abitanti. Mentra nel grafico a sinistra (numeri assoluti) la Lombardia primeggia decisamente, in quello a destra spicca di nuovo la Valle d’Aosta.

Dulcis in fundo, il grafico qui sotto illustra l’andamento del numero di decessi negli ultimi due mesi e mezzo per l’Italia e per le solite 4 regioni

E’ chiaro che il numero di decessi è in rapido aumento, con un tasso esponenziale crescente, in tutte le regioni e nell’Italia intera. Questo purtroppo non deve sorprendere perchè si sa che l’andamento dei decessi è sempre in ritardo di un paio di settimane rispetto a quello del tasso di positività e a quello delle terapie intensive, che abbiamo visto in precedenza mostrare qualche segno di rallentamento. Speriamo bene… ma in definitiva dipende principalmente dai nostri comportamenti individuali, quindi…

9 Novembre

Oggi mostrerò invece l’andamento nel tempo e la classifica delle regioni per il dato a mio parere più importante: il rapporto nuovi_positivi/tamponi_effettuati.

I due grafici che seguono mostrano appunto l’andamento nel tempo (dalla fine di Settembre) del suddetto rapporto per le sei regioni usate nei grafici di ieri e la classifica regionale (per tutte le regioni) odierna del suddetto rapporto. Negli istogrammi del grafico qui sotto (andamento da fine Settembre per le sei regioni) ogni colore si riferisce ad una regione. Gli istogrammi non sono sempre chiaramente leggibili perchè nel grafico le diverse regioni (diversi colori) si sovrappongono in giorni diversi.

Per rendere un po’ più chiara la situazione, nel grafico qui sotto riporto separatamente l’andamento temporale (a partire dalla fine di settembre) del rapporto positivi/tamponi per l’Italia e per le tre regioni maggiori (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna). Si vede che il dato è estremamente variabile (rumore statistico) con delle periodicità più o meno settimanali particolarmente visibili nel caso dell’Emilia. Nel complesso, al netto della rapida crescita, si intravede negli ultimi giorni una tendenza all’appiattimento particolarmente evidente dove la variabilità statistica è minore (l’Italia intera).

Il grafico che segue è la classifica regionale dei dati odierni sul rapporto positivi/tamponi e mostra che tre delle regioni del nostro campione (Lombardia, Trentino e AltoAdige) hanno avuto oggi percentuali ben superiori al 20%, mentre Veneto, Emilia Romagna e Friuli sembrano essere in una situazione migliore (percentuali attorno al 15%). Ribadisco tuttavia che, a causa della variabilità di cui sopra, questa classifica può essere piuttosto diversa da un giorno all’altro.

Presentazione

Mi chiamo Giovanni Fasano, sono un astronomo in pensione e in questo periodo di (quasi) fermo dovuto al Covid19 ho passato un po’ di tempo a scrivere un programmino per visualizzare i dati relativi alla pandemia in Italia, che scarico ogni giorno direttamente dal sito della Protezione Civile.

Il programma ha due modalità di esecuzione:

1) può visualizzare l’andamento di uno dei dati (a scelta) messi a disposizione dalla Protezione Civile, dall’inizio della pandemia fino ad oggi, per un certo numero di regioni (anche queste a scelta) e, volendo, per l’Italia intera.

2) può mostrare uno dei dati (a scelta) in ordine crescente per tutte le regioni in un certo giorno, anche questo a scelta (di solito userò il dato relativo alla data riportata all’inizio della sezione del giorno).

Il giorno 18/11/2020 ho introdotto un’altra modalità di visualizzazione per l’andamento dei dati. Questa modalità vi mostrerà, giorno per giorno e per le regioni prescelte, la variazione percentuale di un dato (anche questo scelto) rispetto al suo valore di una settimana prima.

Ogni sezione si riferisce ad un giorno e i giorni vanno all’indietro, vale a dire che troverete sempre all’inizio il giorno più recente in cui ho presentato qualcosa e poi quelli via via più lontani nel tempo…

Se avete problemi ad interpretare i grafici, vi invito a consultare le istruzioni per la corretta lettura dei grafici

8 Novembre

Comincerò oggi con i numeri della terapia intensiva. La figura qui sotto mostra l’andamento dei numeri a partire dalla fine di settembre fino ad oggi. Ho usato in ordinata la scala logaritmica, che permette di visualizzare meglio i dati anche quando le differenze tra regioni sono rilevanti

La figura qui sotto mostra invece il dato odierno della terapia intensiva per tutte le regioni in ordine crescente. Viene riportato anche il dato medio per l’Italia. Sia nel grafico precedente che in quello qui sotto si vede che la Lombardia è la regione nella quale i numeri della terapia intensiva sono di gran lunga maggiori, mentre Veneto ed Emilia seguono a grande distanza. Infine, Friuli, Trento e Bolzano hanno numeri decisamente più bassi.

La situazione cambia drasticamente se si rapportano i numeri alla popolazione delle regioni. Le due figure che seguono sono analoghe alle precedenti, ma riportano i numeri ogni 100000 abitanti. Nel primo grafico, quello relativo all’andamento nel Veneto e regioni confinanti, si vede che ora la regione con numeri maggiori è l’Alto Adige, mentre la Lombardia passa in seconda posizione e le altre (incluso il Veneto) hanno percentuali più o meno simili e decisamente più basse. Nel secondo grafico, oltre all’Alto Adige, spicca la prima posizione della Val d’Aosta, mentre Lombardia e Veneto sono più defilate.

I due grafici che seguono riguardano la classifica regionale del numero dei deceduti nella giornata odierna. Il primo riporta i numeri assoluti, mentre il secondo riporta quelli relativi al numero di abitanti. Anche in questo caso si vede che la classifica cambia drasticamente se si passa dai numeri assoluti a quelli per 100000 abitanti.