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Taffix Spray recensione

Alla fine del 2020 in piena seconda ondata della pandemia, lessi alcuni articoli su giornali importanti queli Repubblica, Il sole 24 Ore etc.. di uno spray nasale che protegeva dal Covid-19. Il principio descritto sembrava semplice, lo spray abbassa il PH delle pareti nasali rendendo inospitale l’ambiente al virus respirato. Si poteva comprare però solo on line, personalmente non mi sono fidato, non tanto dello spray ma piuttosto del trasporto a mezzo corriere che non ha alcuna accortezza o competenza nel trasporto di medicinali. Ho opotato quindi di attendere l’uscita nella farmacia italiane. Periodicamente mi informavo e finalmente è arrivato nella farmacia del mio paese. Adesso sono sicuro che è stato controllato e testato dalle autorità italiane ed è anche stato trasportato da personale competente. Al momento è l’unico spray che nel bugiardino cita chiaramente che è efficace contro il SARS COVID-2 con una percentuale di protezione del 97%, chiaramente è consigliato nel bugiardino stesso di usarlo insieme alla mascherina, le due protezioni insieme dovrebero garantire una protezione molto efficace. Chiaramente io non sono titolato per affermare una cosa del genere, vi invito quindi a leggere questo articolo.

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Come installare una videocamera frontale su una Toyota Auris 2017 e da dove far passare il cavo.

Dasaita Max10 on Toyota Corolla 2019 + Retro Cam connection

18 Febbraio 2021

Cari amici, mi scuso per la lunga assenza. Questo è stato per me un periodo di pressanti impegni familiari, che non mi hanno consentito di aggiornare questo sito. Oggi sono riuscito a ritagliarmi un paio di ore di libertà e così ho deciso di presentarvi i miei soliti grafici, che, come spete, riportano dati ufficiali scaricati dal sito della Protezione Civile. Come al solito, per la corretta interpretazione dei grafici vi invito a consultare questa pagina.

Oltre che sull’Italia nel suo complesso, oggi mi focalizzerò sul Veneto e sulle regioni con esso confinanti, con l’aggiunta della Puglia (la mia regione di origine) e dell’Alto Adige, regione cui sono particolarmente legato, essendo molto amante delle Dolomiti. Userò sempre numeri normalizzati a 100.000 abitanti, per tener conto della diversa popolazione delle varie regioni.

Di seguito riporto la classifica regionale odierna e l’andamento nell’ultimo mese circa, per una serie di parametri che caratterizzano l’entità del contagio e la pressione sulle strutture sanitarie. Comincio come al solito con il numero di ricoverati con sintomi per ogni 100.000 abitanti (figura qui sotto).

Come si vede dal grafico a sinistra, le regioni che destano più preoccupazione sono l’Umbria e l’Alto Adige, mentre il Veneto risulta tra le regioni meno colpite. Il grafico sulla destra evidenzia una discesa costante del numero di ricoverati con sintomi per ogni 100.000 abitanti in tutte le regioni confinanti col Veneto (eccetto la Lombardia). In questo quadro confortante, la performace migliore è proprio quella del Veneto, che evidenzia una discesa molto accentuata.

Il grafico seguente si riferisce al numero di terapie intensive per ogni 100.000 abitanti.

Per questo parametro valgono esattamente le stesse considerazioni fatte per il parametro mostrato precedentemente. Le regioni meno virtuose sono ancora Umbria e Alto Adige, mentre il Veneto di nuovo risulta tra quelle che destano meno preoccupazione. Anche per le terapie intensive, si evidenzia un generale miglioramento (eccetto che per Friuli e Lombardia, per le quali l’andamento è più o meno costante), ma anche in questo caso il Veneto si distingue per la veloce discesa del numero di terapie intensive.

Discorso analogo vale anche per il numero totale di positivi, inclusi quindi quelli in isolamento domiciliare, che vede un generale miglioramento (di nuovo eccetto per la Lombardia ed anche per il Friuli) e una spettacolare performance del Veneto (vedi grafico a destra nella figura qui sotto)

Di nuovo, l’Umbria e l’Alto Adige, stavolta assieme alla Campania, sono le regioni che destano maggiore preoccupazione.

Veniamo ora al numero di decessi ogni 100.000 abitanti (figura qui sotto)

Ancora l’Umbria spicca tra tutte le regioni in quanto a tasso di mortalità. L’andamento delle regioni esaminate nel grafico a destra è in genere confortante perché quasi tutte le regioni, eccetto ancora la Lombardia, mostrano una discesa nel numero dei decessi.

Dalla figura che segue si evince che il Veneto consolida la sua buona posizione tra le regioni virtuose anche per quanto riguarda il rapporto positivi/tamponi, che, come sapete, è strettamente legato all’indice di contagio R_t.

Il Molise ha avuto oggi un indice particolarmente alto (grafico a sinistra), ma probabilmente si tratta di una fluttuazione statistica.

Infine, il confronto tra numero di nuovi positivi e numero di guariti (figura seguente)

Pur con qualche variazione tra le varie regioni, questo confronto mostra un sostaziale pareggio tra nuovi positivi e guariti e questo significa che la pressione sulle strutture sanitarie non aumenta.

Qualche considerazione finale: La situazione in generale tende lentamente a migliorare, ma ci sono delle zone limitate e non molto significative in termini di abitanti (Umbria ed Alto Adige) che si trovano evidentemente in una fase che richiede grande attenzione, probabilmente per la presenza delle famose varianti del virus. Inolte la Lombardia e la Puglia mostrano un sostanziale stallo nell’andamento della pandemia.

27 Gennaio 2021

Cari amici, dopo una pausa di 10 giorni, rieccomi a voi per presentarvi i miei soliti grafici sull’andamento della pandemia di Covid19, basati sui dati che io scarico diligentemente dal sito della Protezione Civile. La lunga pausa è stata utile per poter apprezzare le tendenze in atto in modo da considerarle consolidate e quindi attendibili. Dico subito che la situazione generale è in miglioramento, con qualche sporadica eccezione. Le cose che più saltano all’occhio sono due: il drastico miglioramento del Veneto e la situazione piuttosto “tranquilla” della Lombardia. Il fatto che quest’ultima regione fosse tra quelle con una situazione meno preoccupante di altre era ben chiaro già 10 girni fa, quando avevo fatto il mio ultimo report, nel quale esprimevo meraviglia per il fatto che la Lombardia fosse finita in zona rossa, mentre il Veneto fosse rimasto giallo (all’epoca). Già allora era molto chiaro che nei dati della Lombardia c’era qualcosa che non funzionava. Di chi sia la responsabilità non sono ovviamente nelle condizioni di affermarlo. Tuttavia, vista la gestione piuttosto carente e a tratti ambigua della dirigenza (anche sanitaria) di quella regione, non mi stupirebbe che qualche grave distrazione sia potuta sfuggire anche in questo caso. L’ultima notazione che voglio fare prima di passare alla presentazione dei grafici, riguarda il numero di decessi quotidiani, che purtroppo scende molto, molto lentamente rispetto agli altri parametri, che sono in miglioramento. Anche se noi sappiamo che questa è una condizione “naturale”, dato che i decessi seguono in media di due o tre settimane i contagi e i ricoveri, il dato resta impressionante. Ma passiamo ai dati, ricordando come sempre che i chiarimenti che eventualmente dovessero essere necessari per la comprensione dei grafici possono essere trovati in questa pagina. Giova anche ricordare che, come sempre, quando si leggono i grafici bisogna fare riferimento ai colori usati di volta in volta per rappresentare le varie regioni, che, come ho già detto molte volte, possono cambiare (e di solito cambiano) da un grafico all’altro. Infine, quasi tutti i grafici che mostrerò si riferiscono ai numeri per ogni 100000 abitanti, cosa che rende la lettura molto più corretta.

Comincio col mostrare le classifiche regionali giornaliere e gli andamenti delle ultime settimane per 4 dei parametri che definiscono la maggiore o minore aggressività del virus e quindi anche la maggiore o minore pressione sulle strutture sanitarie. Oltre al numero di ricoverati con sintomi, di terapie intensive e di decessi, mostrerò oggi anche il numero totale di attualmente positivi al Coronavirus. Come al solito i grafici sulla sinistra delle varie figure illustrano le classifiche regionali (normalizzate al numero di abitanti) del giorno, mentre i grafici sulla destra mostrano gli andamenti delle ultime settimane per le regioni che risultano essere più interessanti in base alla classifica regionale. Di solito preferisco concentrarmi sulle regioni con il maggior numero di abitanti, per le quali le statistiche sono decisamente più significative.

Il numero di ricoverati con sintomi (figura qui sopra) è in discesa quasi ovunque, tranne che per il Friuli, che del resto risulta anche primo tra le regioni nella classifica odierna. Notevole il miglioramento del Piemonte e del Veneto nelle ultime settimane (grafico a destra).

Il numero delle terapie intensive (figura precedente) sembra invece piuttosto stabile (altalenante) nelle ultime settimane, con la notevole eccezione del Veneto (che è in decisa discesa) e, in misura minore, della Lombardia, anch’essa in discesa, ma meno ripida.

La migliore performance del Veneto è nel numero totale dei positivi (inclusi quindi quelli in isolamento domiciliare; figura qui sopra), dove, da una posizione di decisa preminenza nei primi giorni dell’anno, il Veneto passa in posizione defilata. Anche per questo parametro la tendenza generale è alla diminuzione (vedi andamento dell’Italia nel suo complesso), ma ci sono regioni, come la Puglia e la Sicilia, che mostrano invece una tendenza al rialzo.

Per quanto riguarda il numero di decessi (figura precedente), come dicevo prima, la situazione è abbastanza stabile (in Italia siamo a circa 0,7 decessi ogni 100000 abitanti), con l’eccezione del Veneto, anche qui in deciso miglioramento, e dell’Emilia, lievemente in discesa. C’è da notare tuttavia che queste due regioni restano quelle con il maggior numero di decessi ogni 100000 abitanti. Il caso odierno del Friuli rientra nelle fluttuazioni statistiche delle regioni con un numero di abitanti relativamente piccolo.

Come ho detto molte altre volte, il rapporto nuovi positivi/tamponi (figura precedente) è uno dei parametri più significativi perché legato all’indice di contagio R_t. Per questo particolare parametro le posizioni peggiori nella classifica regionale sono occupate da regioni del centro-sud, mentre Veneto, Lombardia e Piemonte sembrano decisamente in situazioni più “tranquille”. E’ da notare nel grafico a destra la spettacolare performance del Veneto nelle ultime settimane (sperando che non ci siano trucchi escogitati per giustificare cambi di colorazione!) e, comunque la tendenza generale è al miglioramento.

Infine, l’ultima figura confronta l’andamento nelle ultime settimane del numero di nuovi positivi con quello dei guariti (media degli ultimi 5 giorni). Questo confronto serve, come sapete, a stimare l’andamento della pressione sulle strutture sanitarie. Anche qui la situazione sembra in miglioramento, nel senso che il numero di guariti supera quello dei nuovi positivi. E’ tuttavia da notare che il numero di guariti risulta in forte discesa in Veneto e in Campania, regione dove esso è oggi ampiamente superato dal numero di nuovi contagi.

Vorrei infine far notare che, come dicevo all’inizio, in tutti i grafici che ho mostrato oggi, la Lombardia risulta essere tra le regioni che destano meno preoccupazione, collocandosi sempre in posizione migliore della media italiana, mentre il Veneto mostra quasi dovunque una situazione di deciso miglioramento, pur restando spesso nelle posizioni alte (peggiori) delle varie classifiche.

17 Gennaio 2021

Cari amici, mi scuso per la lunga assenza, ma ho avuto parecchio da fare. Voi non avete idea di quante cose ci siano da fare dopo che si va in pensione. Io sono in pensione da ormai tre anni… eppure..!! Uno pensa: “ora che sono in pensione finalmente potrò riposarmi..!”. Beh.. vi assicuro che non è così.

Comunque oggi mi limiterò a presentare i soliti grafici (quelli più significativi). Se mi avete seguito sinora, questi grafici saranno ormai familiari per voi e non ci sarà bisogno che ve ne spieghi il significato. Comunque, se avete dubbi, consultate questa pagina. Guardateli con attenzione, ogni volta tenendo conto dei colori che si riferiscono alle varie regioni, che possono cambiare di volta in volta. Se farete attenzione alle classifiche regionali odierne e agli andamenti nel tempo dei vari parametri che oggi presento, capirete il senso delle due domande che mi/vi farò alla fine… Buona visione!

Guardando i grafici precedenti mi chiedo due cose:

1) Come mai Lombardia e Sicilia sono finite in zona rossa?

2) Come mai non è finito in zona rossa il Veneto?

E’ vero che i parametri che ho presentato non sono gli unici che concorrono a determinare il valore dell’indice di contagio R_t ed è anche vero che lo stesso indice R_t non è l’unico parametro che determina il colore di una regione. Tuttavia, mi limito a notare che nei grafici precedenti la Lombardia non risulta mai ai primi posti, mentre il Veneto sì…. Lascio a voi eventuali riflessioni ed ipotesi.

9 Gennaio 2021

Cari amici, oggi mi dilungherò un po’ più del solito, presentando un buon numero di parametri, sia per la loro classifica regionale odierna, sia per il loro andamento nel corso circa dell’ultimo mese. Devo dire però che non so se valga la pena di dilungarsi, visto che la situazione pandemica sembra stagnante, a dispetto delle molte (ma discontinue!) misure di contenimento prese dal governo e dai governi regionali. Tutto sembra essersi fermato, pur con varie oscillazioni. La pandemia non da segni di estinguersi e neppure ridursi. In questo quadro generale, purtroppo il Veneto resta sempre in prima (anzi primissima) linea, tanto è vero che risulta una delle 5 regioni per le quali nella prossima settimana non sarà possibile decretare le restrizioni da zona gialla, ma dovrà sottostare a quelle da zona arancione. A dire il vero, si parla addirittura di Veneto regione rossa a partire dal 15 Gennaio. Non voglio però fare il menagramo e vengo quindi alla presentazione dei dati. Oggi ho deciso di presentarli “in ordine di gravità”, cominciando dal numero di positivi e finendo col numero di morti. Come al solito, se avete problemi nella lettura dei grafici, vi invito a consultare questa pagina. Nella lettura dei grafici vi ricordo che è importante guardare ogni volta i colori riferiti alle varie regioni esaminate, perchè questi colori possono cambiare di volta in volta. Inoltre, per rendere più significativi gli andamenti nel tempo dei vari parametri e le classifiche regionali, in tutte le figure, a parte quella che si riferisce al rapporto positivi/tamponi, i numeri riportati sono relativi ad ogni 100000 abitanti delle varie regioni e dell’Italia nel suo complesso.

Ecco allora la prima figura, che riguarda il numero totale di positivi, cioè la somma dei positivi in isolamento domiciliare, di quelli ricoverati con sintomi e di quelli in terapia intensiva.

La classifica regionale illustrata nel grafico a sinistra mostra ancora una volta il Veneto in posizione avanzata, mentre la Lombardia, che una volta era la regione con la maggiore incidenza di positivi, risulta ora in posizione defilata. L’andamento di questo parametro nell’ultimo mese mostra in generale una prima fase di discesa, seguita poi da una stabilizzazione con lieve tendenza alla crescita. In questo grafico, il Veneto ha un andamento peculiare, con una forte discontinuità in corrispondenza del giorno di Natale (gran numero di dimissioni ??).

La prossima figura si riferisce al numero di ricoverati con sintomi per ogni 100000 abitanti.

In questo caso, nella classifica regionale odierna, il Veneto è preceduto (anche se di poco) da regioni importanti, quali Piemonte ed Emilia, mentre l’andamento nell’ultimo mese di questo parametro illustra perfettamente la situazione di stallo, se si eccettua il Piemonte che mostra invece una decisa discesa del numero di ricoverati.

Il terzo parametro che mostro è quello che si riferisce al numero di ricoverati in terapia intensiva per ogni 100000 abitanti.

Qui il Veneto torna a primeggiare, sia per la classifica regionale odierna (grfico a sinistra) che per l’andamento dei numeri nell’ultimo mese (grafico a destra), nel quale la mia regione mostra un andamento costante e numeri sempre di gran lunga superiori a quelli delle altre regioni. Come al solito il dato di Trento non va considerato significativo, a causa del numero di abitanti della provincia autonoma, estremamente ridotto rispetto a quello del Veneto.

Andando in “ordine di gravità” ci tocca ora considerare il parametro relativo al numero di decessi, illustrato dalla figura che segue.

Ancora il Veneto in primo piano, sia per quanto attiene alla classifica regionale odierna (a sinistra nella figura) che nello sviluppo temporale durante l’ultimo mese, nel quale la mia regione, quasi fosse motivo di vanto, sembra non voler cedere la prima posizione, con circa due decessi al giorno ogni 100000 abitanti. Per quanto riguarda l’andamento generale, anche il numero di decessi, dopo una prima fase di discesa, a partire circa dall’inizio dell’anno, mostra una tendenza alla crescita.

Vengo ora al parametro forse più significativo, che è il rapporto tra nuovi positivi e tamponi effettuati, cui si riferisce la figura seguente.

Il dato relativo a questo parametro è in decisa crescita, a partire già dal 20 Dicembre circa, un po’ in tutta Italia. In particolare, negli ultimi giorni la Sicilia mostra una crescita preoccupante. In questo caso il Veneto, partendo da valori estremamente alti (quasi 25%), è sceso negli ultimi giorni al di sotto del 20%, restando sempre su valori molto alti.

Infine mostro un’altra figura che mi sambra importante, cioè il confronto tra gli andamenti di due parametri quali il numero di nuovi positivi e quello dei guariti. E’ evidente che se il secondo numero è maggiore del primo le cose stanno andando bene. Viceversa se il primo numero (nuovi positivi) supera il secondo (guariti).

La figura mostra che, a parte proprio il Veneto, le altre regioni riportate nei grafici sono in una situazione di peggoramento della pressione sulle strutture sanitarie, nel senso appunto che il numero di nuovi positivi supera quello dei guariti. La forte discontinuità del Veneto nei giorni attorno al Natale corrisponde a quella mostrata nella prima figura che vio ho illustrata oggi (gran numero di dimessi prima del Natale).

Costruzione stazione meteo

La stazione meteo di base è una Netatmo con modulo Anemometro per il momento senza pluvimetro, che spero di acquistare presto. Le telecamere sono gestite da un raspberry che gestisce anche la stazione Flightradar 24. Ecco una foto dell’ultima manutenzione sul tetto.

Flightradar 24 stazione