13 Novembre

Cari amici, come potete vedere ieri non ho inserito alcun grafico. Il motivo è che dai dati odierni volevo avere conferma del fatto che finalmente ci sono i primi segni di un rallentamento dell’epidemia. Oggi, guardando questi dati penso di poter affermare che questo rallentamento c’è davvero, anche se non ci sono motivi per pensare di poter tirare un respiro di sollievo. Giudicate voi… e veniamo ai dati.

Il primo grafico che vi mostro è quello dell’andamento del numero dei ricoverati con sintomi a partire dai primi di Ottobre nelle solite 4 regioni (Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia) e in Italia.

Ovviamente non è molto diverso da quello che vi ho mostrato nei giorni scorsi, ma è interessante notare che prosegue la tendenza all’appiattimento delle curve per l’Italia e in particolare per la Lombardia. Questo è un segnale incoraggiante.

Qui vi mostro anche la classifica regionale del numero dei ricoverati con sintomi per ogni 100000 abitanti

Si vede che, delle 4 regioni esaminate, la sola Lombardia risulta avere un numero molto elevato di ricoverati con sintomi, mentre il Veneto e soprattutto la Puglia e la Sicilia occupano posizioni più defilate. E’ bene sottolineare che questo può non avere molto a che fare con la criticità delle strutture ospedaliere, che dipende dalla quantità e dall’efficienza delle stesse nelle singole regioni.

Dei grafici simili a quelli relativi al numero di ricoverati con sintomi si trovano anche per quanto riguarda il numero di pazienti in terapia intensiva, sia per quanto riguarda l’andamento nelle 4 regioni e in Italia a partire dai primi di Ottobre (qui sotto)

che per quanto riguarda la situazione odierna in tutte le regioni (qui sotto)

Anche in questo caso si conferma una certa tendenza all’appiattimento delle curve negli ultimi giorni.

Altra indicazione tendenzialmente confortante (almeno un po’) viene dal confronto degli andamenti di due quantità cruciali che, in un certo senso, vanno viste insieme, cioè la variazione giornaliera del numero di positivi e il numero giornaliero di persone dimesse e/o guarite

La tendenza alla stabilizzazione (o addirittura alla decrescita nel grafico a sinistra (variazione totale positivi) insieme alla crescita esponenzialmente crescente nel grafico a destra (numero giornaliero dei dimessi/guariti) fa ben sperare che presto le due quantità si equivarranno e che in seguito il numero di guariti supererà quello dei nuovi positivi.

Un altro dato in un certo senso confortante, anche se non sempre e non necessariamente significativo, è quello che riguarda l’andamento del rapporto tra il numero di positivi e quello dei tamponi effettuati (qui sotto)

Anche questo dato conferma che (forse!) il picco del contagio è stato raggiunto, almeno nelle 4 regioni sotto esame (grafico a sinistra) e nella media italiana (grafico a destra). Tuttavia il grafico qui sotto…

mostra che le percentuali sono ancora molto alte, stavolta anche nel Veneto (oltre che in Lombardia) e persino in Sicilia e Puglia. Questo ci induce a moderare decisamente l’ottimismo.

L’ottimismo sembra fuori luogo (almeno ad una prima occhiata) se si guarda invece all’andamento del numero dei decessi nelle 4 regioni e in Italia.

Il grafico qui sopra infatti mostra che la tendenza alla crescita globale del numero dei decessi in Italia è ancora forte, anche se negli ultimi giorni le 4 regioni sotto esame sembrano in leggera diminuzione. C’è comunque da ricordare che l’eventuale appiattimento e (sperabilmente) la decrescita di questo dato segue necessariamente quella dei contagi e dei ricoveri con un ritardo di 10-15 giorni.

Infine vi mostro la classifica regionale odierna del numero di decessi per ogni 100000 abitanti.

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